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Recensione sì, recensione no?

  • Immagine del redattore: anna sportelli
    anna sportelli
  • 4 mag 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Ho pensato molto su cosa scrivere e se scrivere di "Hannibal il Cannibale" di Thomas Harris, un libro che racchiude in se tutti i libri che hanno per protagonista il nostro dottore un po’ particolare…"Tra genio e sregolatezza"


Questa lettura, che nella sua parte terminale mi ha fatto sentire “vuota” con un “finale più che aperto”, mi ha lasciato un po’ interdetta. Descrivendo la mia esperienza di lettura, devo dirvi che è stata molto altalenante! Infatti, spaziavo dal “wow per il secondo e terzo libro”, decisamente di un altro livello, al “oh mamma... Che combinano, cosa fanno...” Ho riscontrato un’eccessiva lunghezza di descrizioni e di aspetti psicologici anche di personaggi minori! Tali scelte mi hanno un po’ frenato. Ho proprio provato una scarsa motivazione a terminare l’ultimo capitolo che saltava dalle descrizioni di Firenze, alla psicologia di criminali incaricati di recuperare Hannibal, per poter soddisfare una vendetta altrettanto crudele, ad opera di… Udite, udite, maiali addestrati a cibarsi di carne! Penso che la scelta di voler scrivere con precisione e in modo molto dettagliato luoghi, personaggi secondari, con dinamiche non sempre legate alla storia, allontana il lettore dalla vicenda. È un mio parere, da lettrice, anche se aggiungo che avevo delle alte aspettative, perché non sono stata condizionata dalle grandi pellicole adattate ai libri. Infatti, non ho visto interamente i film... Ho un vago ricordo di qualche scena per cui era impossibile costruirmi l’intreccio. Cosi non nego di aver letto altro per un periodo, per tornare un po’ più lucida ed obiettiva.

In tal modo posso parlarvi di alcuni lati positivi riscontrati…

Questi lati positivi son raccolti principalmente nella parte centrale del libro. Devo dire che i “buoni” mi sono piaciuti tantissimo!!! Will Graham, mette anche la sua vita privata in pericolo, pur di acciuffare il serial killer Red dragon e lo stesso Hannibal. Red dragon, in questo secondo libro (tenendo l’ordine in cui sono inseriti in questo volume full immersion) è un serial killer con caratteri psicologici ben definiti! Una sorta di Killer che soffre di sdoppiamento della personalità. Infine l’altro “detective buono” è rappresentato dalla figura di Clarice Starling, un personaggio davvero complesso, devoto allo studio e al lavoro sul campo! Un personaggio che mi ha sorpreso ed entusiasmato... Ed è la sua reazione finale, che mi ha anche un po’ destabilizzato!

Citazione d’obbligo:Dunque Clarice, gli agnelli hanno smesso di gridare?”


Avete letto questo libro in particolare o i singoli libri? Vi sono piaciuti?
 
 
 

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